Film
Arbëria
KI DHÈ NËNG HARRON
Il film “Arbëria”, opera prima della regista Francesca Olivieri prodotta da Open Fields Productions e distribuita da Lago Film, racconta il ritorno alla origini da parte di Aida, una giovane donna arbereshe, intraprendente e autronoma, che deve fare i conti con la propria identità sociale e culturale. Attraverso gli occhi della protagonista Aida, la regista – la cui famiglia ha origini nel piccolo borgo arbëreshë di Santa Caterina Albanese – vuole affrontare il tema della riscoperta delle proprie origini e, soprattutto della ricucitura degli strappi con essa e i suoi stringenti vincoli. Il film non racconta solo le vicissitudini della protagonista, ma si fa carico anche del ricordo di un’intera comunità, quella degli arbëreshë, che ha dato origini al territorio dell’Arbëria – un enclave di Albania in Italia – per sfuggire dalle persecuzioni subite tra il XV ed il XVIII secolo, e la cui cultura oggi rischia di scomparire sotto il peso di una omologante cultura globale.
È un conflitto tra tradizione e modernità quello attraversato dalla protagonista del film all’interno di questa aerea geografica e sentimentale, l’Arbëria, che di fatto non esiste. La donna vive una vera nostalgia dell’appartenenza, un sentimento comune dei tempi moderni che paralizza il presente e sterilizza il futuro di molti, sempre alla costante ricerca di se stessi e della propria identità.
Nei mesi scorsi la Direzione Generale Cinema presso il Ministero per i beni e le attività culturali ha riconosciuto Arbëria tra i “film di qualità, ossia aventi particolari requisiti culturali ed artistici idonei a favorire la conoscenza e la diffusione di realtà cinematografiche meno conosciute, nazionali ed internazionali ovvero connotati da forme e tecniche di espressione di ricerca o di sperimentazione oppure film d’archivio…”. Per il Mibac, l’opera, presenta dunque quegli “spiccati elementi di ricerca o di sperimentazione riconoscibili nel linguaggio cinematografico, nell’impianto e nella struttura narrativa, nell’uso delle fonti e nelle tecniche di ripresa ovvero di montaggio, nel rapporto fra contenuti narrativi e contenuti documentaristici ovvero fra contenuti ripresi con tecniche tradizionali e contenuti realizzati con tecniche digitali, nelle modalità di produzione, realizzazione e distribuzione” che lo fanno stare nella ristretta cerchia di film d’essai.
CAST ARTISTICO
A interpretare il difficle ruolo di Aida è Caterina Misasi, attrice romana di origini calabresi nota al grande pubblico per le sue partecipazioni sul piccolo schermo in “Un Medico in Famiglia”, “Centovetrine”, “Vivere”. Ha lavorato con registi come il premio Oscar Enzo Monteleone, Paolo Genovese, Riccardo Donna, Tiziana Aristarco, e al fianco di Alessio Boni, Giulio Scarpati, Nino Frassica, Alessandro Gassman, Enrico Brignano, Terence Hill, Elena Sofia Ricci, Alessandra Mastronardi, Francesco Pannofino.
Sul set di Arbëria, a Caterina si sono affiancati la giovane co-protagonista Brixhilda Shqalsi, attrice di origini albanesi, Carmelo Giordano, Anna Stratigò, Mario Scerbo, Alessandro Castriota Scanderbeg, Fabio Pappacena, Antonio Andrisani. Grande entusiasmo ha prodotto anche la presenza della giovanissima e talentuosa interprete Denise Sapia.
CAST TECNICO
Fotografia: Mario Parruccini; montaggio Fabio Nunziata; musiche: Luigi Porto; scenografia: Federica Bologna; costumi: Giuseppe Ricciardi; trucco: Marinella Giorni; produttori esecutivi: Fabrizio Nucci, Nicola Rovito, Andrea Solano.
SOSTEGNO ECONOMICO
Il film è stato prodotto in collaborazione con Lucana Film Commission e Calabria Film Commission, con il sostegno di MiBAC e SIAE nell’ambito dell’iniziativa “Sillumina”, con il supporto di BCC Mediocrati e Echoes. Ma è stato realizzato anche grazie al patrocinio di molti comuni che hanno sposato questa operazione di racconto del territorio, come Vaccarizzo Albanese, Oriolo, Acquaformosa, Spezzano Albanese, Plataci, Santa Caterina Albanese, Mongrassano, Caraffa di Catanzaro, Mormanno, San Cosmo Albanese, Cerzeto, San Giorgio Albanese e San Demetrio Corone. Diversi partner privati hanno, infine, collaborato nella realizzazione: Madeo, Amarelli, Patata della Sila, Minisci, La Molazza, Majorana Group, Juvat, IAS, Life, Davida Sposa, Teatro in Note, Francesco Paldino.
Regia
Francesca Olivieri
Anno
2019
Produzione
Open Fields Productions